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domenica 27 febbraio 2011

La carica delle food blogger (?).

Volevo segnalare quest'articolo:


Io non so se sono più offesa o incazzata per le foto che hanno scelto.

Lascio i commenti a voi.


P.S.: Non sono né femmista né moralista. Ma non andava bene la foto di una torta?


AGGIORNAMENTO: quelle proprio pornografiche le hanno tolte per fortuna.

sabato 26 febbraio 2011

Pesche dolci.


La mia espressione della foto dice tutto: il Carnevale per me era, ed è, uno strazio.

Ogni anno milioni di aspettative, vestitino nuovo e poi mi ritrovavo sempre alla solita stupida festa in maschera per i bambini del paese. :S Magari io e mamma sceglievamo un vestito che dicesse con quello di mio fratello e lui prendeva costantemente la febbre.

Poi l'adolescenza, l'incubo per tutti, ormoni sfasati e rabbia incontrollabile... sono arrivata persino a mascherarmi da mostro dei film horror (=.=') per manifestare la mia ribellione... per poi girare sempre senza maschera perchè facevo piangere tutti i bambini! :D

Poi sono cresciuta, sono arrivata al liceo, e Carnevale era vestirsi da contadinella, carota gigante e altri costumi piuttosto imbarazzanti con i carri di carnevale, per far contento questo e l'altro amico del paese... pensate che un anno la mia timidissima mamma si è vestita da Bugs Bunny! O.O E poi diteci che non vi vogliamo bene!

Poi le feste universitarie. Incubo, non aggiungo nient'altro. Le feste universitarie di Carnevale mi fanno solo ricordare ogni anno di quanto odi le feste universitarie di Carnevale.
Però c'è da dire che tutto l'ingegno delle studente universitario a trovare i costumi più geniali/ridicoli/idioti/low cost alla fine paga... costumi affittati buuu!

Direi che a questo punto avete capito che ne penso della festa del Carnevale. E' come tutti gli altri giorni dell'anno, con la differenza che a Carnevale ti devi trovare uno stupido vestito che sporcherai, strapperai, e al massimo se ti va bè lo riciclerai ad Halloween!


Ma non è tutto qui.
Carnevale a casa Cerquetti era anche, e soprattutto, altro.

Era profumo di crema e di alchermes, di miele e limone, di zucchero a velo e mandorle tostate.

Era tutta la casa che diventava per 3 giorni l'anno un gigantesco forno, con le stufe al massimo per far lievitare tutti gli impasti che "dormivano" nella camera da letto di mamma e babbo, e la friggitrice, aimè, in costante funzione!
Frappe, scroccafuse: nonna era la regina, sovrana detentrice del potere supremo in cucina. Come lei nessuna! Se c'era una cosa che le veniva bene era proprio tirare la pasta.
Cicerchiata e krapfen: mamma all'opera. Erano i lavori più pesanti, e se devo dire la verità, nonna mangiava, ma cucinare robe complicate proprio non le piaceva! Delegava senza problemi, almeno queste.
Mio fratello Marco specializzato nel ficcare le manine impiastricciate ovunque e sbucciare le mandorle.
Mio padre mangiava quelle in eccesso per paura che avanzassero (=.=).
Ed io? Limoncini e Pesche dolci.
Insomma, ognuno faceva la sua parte. Era una giostra! Ne uscivi stanco e felice.

Ora che la mia nonnina se n'è andata, Carnevale non è più lo stesso delirio di 3 giorni di faticacce in cucina. Nessuno ha più la pazienza di star lì giorni, a friggere ed impastare. E nessuno fa le scroccafuse.

Ed ora udite udite, e reggetevi forte.
ODIO i fritti di Carnevale! Non so perchè, da quando, com'è successo, ma al massimo assaggio un krapfen all'anno, perchè di quelli proprio non ne posso fare a meno.
Uno, solo uno, soltanto uno è il dolce che mi fa ancora aspettare il Carnevale con ansia. E guarda caso non è fritto.. Albicocche o Pesche dolci, chiamatele come volete, ripiene alla crema e ricoperte di Alchermes, sono un'innovazione apportata da me, in disperata fuga dal fritto in età adolescenziale.

Quest'anno, per la prima volta dopo che è morta nonna Sesta mi ha aiutato mia madre che ho sfruttato per i lavori più "umili" (il fatto che abbia assunto il controllo della cucina di casa la turba molto, molto poco), complice un pomeriggio libero dal lavoro.
Marco, curioso come quando aveva 6 anni, s'è mangiato la crema (prima e) mentre mi aiutava a farcire le pesche, ed ha rubato 2 metà di pesca crude per tentare il disperato tentativo di cuocerle al microonde (tranquilli, alla fine ha rinunciato all'insano proposito...).
Mio padre non aveva mandorle da mangiare, quindi si è limitato a rubare metà di pesche cotte e inzupparle nell'alchermes a mo' di cornetto. Tutta salute!
E io a ridere, ad impastare (come sembrava facile quando lo faceva nonna!) ed a tingermi tutte le mani di rosso.

Anche se non c'è più mia nonnina, vale ancora la pena di fare le "faticacce" dolciarie di Carnevale... L'aria che si respira è sempre quella.
Quella che sa di crema e di Alchermes, di miele e limone, di zucchero a velo e mandorle tostate.


Questa ricetta è quella che ho usato quest'anno, è fantastica. Tratta dal libro sui dolci della collana "Ricette, Ricordi, Racconti" delle sorelle Di Chiara.

PESCHE DOLCI ALLA CREMA
Ingredienti (per 14-16 pesche, una 30 di mezze sfere):
Per le mezze Pesche
500 g di farina, circa;
2 uova a temperatura ambiente;
3/4 di bicchiere di latte;
60 grammi di burro;
60 grammi di zucchero di canna;
30 grammi di lievito di birra;
Per il ripieno di crema
500 ml di latte;
3 tuorli;
3 cucchiai di zucchero;
3 cucchiai colmi di farina;
1 scorza di limone.
Per decorare
1 bicchiere e mezzo di Alchermes;
1 albume;
zucchero semolato, q.b.

Prendetevi tutto il pomeriggio, vi servirà.

Preparate un primo impasto, in una ciotola, con 1/3 dello zucchero, metà del latte, intiepidito e nel quale avrete sciolto tutto il lievito, ed 1/5 della farina totale. Fatene un panetto rotondo, incidetelo con un coltello a croce sulla sommità e lasciatelo lievitare in un posto tiepido per una mezz'ora, coperto con un piatto rovesciato.

Passata la mezz'ora, o comunque quando avrà raggiunto il doppio del suo volume iniziale, preparate il resto dell'impasto: fate una fontana di farina sulla spianatoia (avendo cura di lasciarne un po' da una parte se dovesse servire), aggiungete al centro il resto dello zucchero, il resto del latte, le uova leggermente sbattute ed il burro molto morbido a pezzetti. Cominciate ad impastare, e quando comincerà a diventare omogeneo, aggiungete il panetto del primo impasto, a pezzetti piccoli, uno per volta. Maneggiate molto a lungo finché l'impasto non diventa morbido morbido. Dopo di che fatene un panetto, mettetelo in una ciotola, incidetelo a croce e coprite la ciotola con un panno sottile, bagnato di acqua calda, poi strizzato accuratamente.
Fate lievitare in luogo caldo, per circa 1 ora, o almeno aspettate che raddoppi di volume.

Nel frattempo preparate la crema, che dovrà essere molto molto compatta. Mettete a scaldare il latte in un pentolino: dovrà essere molto caldo ma non bollire. Nel frattempo in una ciotola sbattete con la frusta i tuorli d'uovo con lo zucchero, fino a renderli una spuma chiara. Aggiungete uno alla volta i cucchiai di farina, allungando se serve con il latte caldo, versato a filo. Aggiungere tutto il latte, poi versate la crema in una pentola più grande, aggiungete la scorza di limone e portate a cottura. Fate freddare.

Quando il composto sarà lievitato riprendetelo, senza sgonfiarlo troppo.
Fate delle palline del diametro di 2-3 centimetri (regolatevi voi, con le dimensioni: io ne faccio di piccole e di grandi, ne possono venire di più o di meno), e appoggiatele molto distanziate su delle teglie da forno rettangolari ricoperte di carta forno (o imburrati). Devono venire circa una trentina di mezze sfere. Copritele con un panno sottile bagnato con acqua calda e poi strizzato accuratamente e ponetele in luogo caldo a lievitare.

Quando saranno ben cresciute, spennellatele delicatamente con del latte, e cuocetele in forno già caldo, a 150 °C per 15-20 minuti. Sfornate e fate freddare su una gratella.

Quando sarà tutto freddo procedete con l'assemblaggio.
Con la punta di un coltello, scavate un buchino in ogni mezza sfera. Con un cucchiaino, versate nel buco un po' di Alchermes, e bagnate anche tutto il resto della base. Riempite il foro con una pallina di crema, e spalmatene anche un po' alla base, cosicchè le due metà di una Pesca si "incollino bene".
Fate una bagna mescolando insieme un bicchiere di Alchermes e un albume (vi saranno avanzati dalla crema!). Con l'aiuto del pennello, bagnate tutta la Pesca all'esterno, e immediatamente rotolatela in mezzo allo zucchero semolato, che deve aderire perfettamente.

Mettete le pesche pronte in un vassoio da pasticceria o in dei pirottini di dimensione adeguata.
Quando non le mangiate, copritele con la pellicola, rimarranno morbide più a lungo!

Poi quest'anno ho scoperto che le Pesche sono anche il dolce di Carnevale preferito di Michele, il mio fidanzato, che ha la mia stessa intolleranza per i dolci fritti di Carnevale.
Era destino direi! ^^ Carine le decorazioni, vero? Sembrano Pesche vere! Volendo se le avete potete usare le foglie di ostia, quelle che si mettono sulle torte... Siccome a casa mia piacciono solo a me, non le ho comprate per niente.

Con le mie adorate Pesche partecipo al contest di "Spadelliamo insieme?", E il tuo Carnevale com'è?
E come dice il titolo, Francesca chiede di descrivere un profumo, un piatto, un ricordo.
E' stato per me come un tuffo nel passato, era tanto che non pensavo più all'atmosfera di quei giorni, grazie Francesca.
Partecipate anche voi! :)
Besitossss!
Babi

venerdì 25 febbraio 2011

Pappardelle al ragù di cinghiale.


Il padre del mio ragazzo ha l'hobby della caccia... non è che mi faccia impazzire l'idea, ma considerando che lui in pratica va a fare le passeggiate la domenica mattina con Rocky che gli scodinzola intorno più che cacciare, mi sta anche bene.. :D

In una battuta particolarmente fortunata qualche mese fa, lui e i suoi amici hanno beccato dei cinghiali. Qualche mese fa e tu li prepari ora direte?
Eh si... il fatto è che la madre di Michele stramazza a terra al solo pensiero di sentire l'odore del cinghiale crudo, figuratevi cuocerlo. E' come chiedere a mia madre di fare una bella sniffata a pieni polmoni dentro il vaso delle alici sotto sale: sviene!
Da questa storia io ci ho guadagnato l'onore/onere di cuocerlo!

Cinghiale nel vino con gli odori, chiamo per invitare i "suoceri" a pranzo e lì scatta il dubbio: maaaa... il sugo non lo facciamo?
Siccome per me era la prima volta, non volevo rischiare e chiamo un esperto: un altro cacciatore, papà della mia conquilina Giulia, e provetto cuoco! Altro che gli uomini di casa mia, buoni solo a pulire i piatti...

Questo è il suo ragù al cinghiale, rigorosamente bianco e rigorosamente (lo aggiungo io) con le pappardelle!

INTRO, IMPORTANTE:
non potete cuocere il cinghiale tal quale, perchè essendo selvaggina, puzza e parecchio.

Mettetelo a bagno, possibilmente a pezzetti, per almeno 24 ore in vino bianco secco, insieme a carota, cipolla e sedano a pezzettoni grandi, alloro, rosmarino, maggiorana, bacche di ginepro e tutto quello che volete, tranne forse la salvia. Dopo 12 ore, se avete tempo e altri 3 litri di vino da utilizzare (io ho comprato una di quelle dame da 5 litri) potete anche cambiare l'ammollo, sostituendo vino e odori del tutto.

Dopo 24 ore (se l'animale era un maschio o comunque adulto serve più tempo, anche 2 giorni, se l'animale è fresco; se congelato 24 ore sono sufficienti) è pronto per essere cotto. Scolatelo bene e gettate tutti gli odori.
Io i pezzi più belli li tengo per il secondo. Per il primo tenete le ossa e tutti i pezzi più grassi.


PAPPARDELLE al RAGU' di CINGHIALE.
Ingredienti (per 6 persone circa. Sono molto ad occhio, regolatevi in base a quello che avete):
1 kg di pappardelle, circa;
600 g di carne macinata mista di bovino e suino, piuttosto grassa, circa;
200 g di cinghiale a pezzetti di vario tipo;
qualche nervetto;
qualche pezzo di altro animale, selvaggina o no (facoltativo);
1 gambo di sedano piccolo;
1 cipolla piccola;
1 carota;
odori misti: io ho messo alloro, rosmarino, ginepro, salvia, maggiorana;
una noce di burro;
2-3 cucchiai d'olio d'oliva;
qualche mestolo di brodo di carne;
sale, pepe, peperoncino, q.b.

Preparate il cinghiale come scritto sopra.

In un tegame, versate l'olio e fate sciogliere il burro. Fatevi soffriggere sedano carota e cipolla, poi aggiungete la carne macinata (se necessario sfumate con un po' di vino bianco), e in seguito i pezzetti di cinghiale, quelli di altro animale (lepre, coniglio, ecc..) e infine i nervetti. Del cinghiale io metto i pezzetti con le ossa, le parte più grasse e dei pezzettini di muscolo tritati piuttosto grossolanamente.

Profumate con tutti gli odori (senza spezzettarli troppo, li toglierete poi), da ultimo il ginepro.
Salate, pepate ed aggiungete peperoncino a piacere.
Coprite con brodo di carne e portate a cottura, aggiungendo all'occorrenza altro brodo.
Lessate la pasta all'uovo e conditela versandoci sopra il ragù. Servite subito.

E' un ragù, quindi fatelo bollire tanto, minimo 2-3 ore.
Potete variare le combinazioni e le quantità di carni a seconda dei vostri gusti, tenendo presente quello che avete (disperso e solitario in congelatore di solito :D) e il sapore deciso del cinghiale. Non mettete pezzi molto magri, poichè la carne del cinghiale lo è di suo.

Il bellissimo piatto in cui l'ho servito è una ceramica dipinta a mano che abbiamo comprato tanti anni fa in un negozietto di ceramiche dipinte a mano che si trova(va?) in località Rocca Ripesena, Orvieto, proprio di fronte a casa dei miei parenti... Putroppo queste professioni stanno scomparendo, ed è un vero peccato. :(

A breve posterò anche il cinghiale in salmì, profumato all'arancia.. :)

Besito a tutti!
Babi

lunedì 21 febbraio 2011

Cheesecake swirl chocolate brownies: Brownies variegati al Cheesecake.

Ti prego Nadia, perdonami!! ^^
Anche tu Donna Hay!

Per una Precisina (e una delle mie foodblogger preferite! ^^), léggere che ho adattato e tirato a caso le dosi per una ricetta, specie per sti po' po' di Brownies mi sa che è terribile!
Mi facevano troppo gola, non potevo rinunciarci!
La sua ricetta è questa, ed è perfetta!

Il mio adattamento è dato dalla necessità....
Mi armo di frusta, cioccolata alla mano e comincio a cercare il mio fantastico piatto rettangolare piccolo, perfetto per i brownies... non lo trovo ovviamente, quindi "MAMMAAAAAAAAA!".
"..é a Sarnano quello, l'ho portato su, non lo usavi mai!".

Panico. Ok, raddoppio le dosi. Qualcuno perirà di diabete ma ne sarà valsa la pena.
Poco burro. Poco cioccolato. Poco tutto. Oh oh.
Alla fine: teglia da pizza, pazienza e spirito d'adattamento... Sono un po' alti ma perfetti. Fiùù!

Mangiati caldissimi appena fatti. Mangiati la cena dopo cena. Il giorno dopo col vino cotto dopo pranzo. Il pomeriggio dopo: "Barbara ti prego, per favore, portali via o me li mangio tutti".
:)

Sono un DELIRIO! Troppo buoni! Vi scrivo pari pari come ho fatto io.
Astenersi deboli di cuore.

BROWNIES VARIEGATI AL CHEESECAKE
Ingredienti (per una teglia da pizza, 36x39):
Per il Brownie
275 g di cioccolato fondente;
100 g di cioccolato al latte;
6 grosse uova o 7 piccole;
500 g di zucchero di canna;
400 g di burro;
340 g di farina;
60 g di cacao amaro;
1/2 cucchiaino di lievito chimico per dolci;
Per la variegatura Cheesecake
250 g di ricotta;
160 g di formaggio fresco magro spalmabile;
130 g di zucchero di canna;
3 uova.

Sciogliete in un pentolino, a bagnomaria (partendo dall'acqua fredda), la cioccolata a pezzi e il burro. Togliete dal fuoco e fate freddare.

Nel frattempo preparate la crema Cheesecake: con un cucchiaio di legno mescolate accuratamente i formaggi insieme, mescolateci lo zucchero, facendolo sciogliere bene. Aggiungete una alla volta le uova ed amalgamate.

Riprendete il cioccolato ormai freddo, versatelo in una ciotola (o una planetaria) ed aggiungete, continuando a mescolare con una frusta, lo zucchero di canna, le uova una alla volta ed infine farina, cacao e lievito setacciati insieme. Quando l'impasto sarà liscio e cremoso, versatelo in una teglia rettangolare ricoperta di carta da forno. Io avevo una teglia da pizza, se ne avete una più piccola vi consiglio di fare riferimento alle dosi di Nadia, se non volete impazzire con le proporzioni.

Infine versate il composto cheesecake sull'altro, a cucchiaiate, variegate, con l'aiuto di un coltello, facendo movimenti circolari per far penetrare il più possibile il composto nell'altro, esattamente come si fa per variegare una ciambella marmorizzata.

Cuocete in forno già caldo, a 180°C per 50 minuti. Fate la prova infilzando il dolce al centro con uno stuzzicadenti, che deve uscire asciutto e pulito.
Tagliate il brownie a cubetti, e servite!

Per chi è triste, per le ragazze che "in quei giorni" hanno davvero bisogno di una coccola, per i ragazzi trascurati, per chi vuol far felice qualcuno amante del cioccolato. O semplicemente per chi vuole un dolce perfetto. Brownies e Chesecake. :D
Continuerò ad elogiarli, quindi meglio che smetto di scrivere: sono piaciuti a tutti.
L'unica cosa è che ovviamente dopo 2 giorni non sono più morbidissimi, quindi non teneteli all'aria.

Bisous!
Babi

Anzi besitos, perchè a Nadia piacciono.. ^^


Ps. Aggiungo solo una cosa. Non mi ero resa conto di quanto leggere un blog in fondo significa anche leggere l'anima e la personalità di un blogger. A quanto ci si possa affezionare a quell'anima che scrive.
Almeno fino a quando non ho letto del terribile incidente capitato al figlio della dolcissima Ros, che per me è davvero una persona speciale.
E' orribile che sia capitato a lei. Anzi, è orribile e basta.
Ti siamo vicini Ros, tieni duro.

venerdì 18 febbraio 2011

Pasta con broccolo.


"Babbo la mangi la pasta col broccolo?" "Eh?? Bleah, no!".
E va bè. Non pretendiamo l'impossibile...

Almeno la soddisfazione me l'ha data mio fratello, che ha ripetuto anche oggi: "è troppo buona, la devi rifare per forza!".

E buona è buona davvero!
Grazie a Giulia che per la prima volta ha proposto la ricetta, e ad Alessia che ci ha messo il pangrattato. Perfetta!!!

Non mi dilungherò in chiacchiere che stasera non è proprio serata.

Fondamentalmente è lo stesso modo in cui preparo il condimento per le orecchiette con le cime di rapa.


PASTA CON IL BROCCOLO.
Ingredienti (per 4 persone):
380 g di pasta corta;
1 broccolo;
3-4 filetti di alici (a gusto vostro);
un pugno di pangrattato;
2 spicchi d'aglio;
olio extravergine d'oliva, peperoncino, pepe, sale, q.b.

Buttate i broccoli nell'acqua bollente leggermente salata, in cui cuocerete poi la pasta.
Tirateli su con una schiumarola e buttateli in padella, dove avrete fatto scaldare un paio di cucchiai d'olio con l'aglio schiacciato e avrete fatto "sciogliere" i filetti d'alici.
Nel frattempo buttate la pasta.
Fate insaporire il broccolo, aggiungete pepe e peperoncino a piacimento, poi il pangrattato.
Non scolate troppo la pasta, e fatela saltare in padella insieme al broccolo.
Servite.

Secondo me è anche più buona della pasta con le cime di rapa, ma ovviamente sono gusti! ^^
Di nuovo grazie alle coinquiline!

Un besito a tutti! :)
Babi

Ps. Con questa ricettina partecipo al contest de Il Gamberetto, "Ma sei proprio un broccolo!". Partecipate numerosi!


lunedì 14 febbraio 2011

Il tiramisù gigante di San Valentino.



12 uova,
1 kg di mascarpone,
500 g di savoiardi,
panna rosa e zuccherini a forma di cuore.
TIRAMISU'.

Il dolce preferito del mio fidanzato, solo versione gigante.
San Valentino tira fuori il peggio di ogni fidanzata.

Buon San Valentino a tutti gli innamorati.

Perchè festa commerciale, tradizione inutile, bla bla bla, dite quello che volete.

San Valentino è ogni giorno. E' solo un altra scusa per celebrare l'amore.

Ti amo, Pu.

Babi

Torta salata carciofi e camembert.


Le torte salate salvano sempre i pranzi fuori casa!

Per quanto io sia un estimatrice dei panini d'autore, c'è da dire che mangiando spesso fuori casa, tendono a bloccarsi lungo l'esofago, che implora pietà. Ed ecco in soccorso la torta salata: gustosa, umida e pratica nello stesso tempo, racchiude ed esalta gli ingredienti molto meglio di un panino. Alla strafacciaccia del panino.

Non vi ho mai scritto che da qualche mese, insieme al mio Michele, un po' per gioco, un po' per sfida, un po' per curiosità, (almeno per me: Michele gioca a Call of Duty più o meno da quando ha iniziato a parlare), faccio parte di un Club, l'A Sarnano Softair! Per chi non sapesse cos'è il softair, vi rimando qua. Per chi è delle mie parti ed ha voglia di provare uno sport nuovo, emozionante, che vi fa divertire come bambini, stare all'aria aperta e conoscere nuovi fantastici amici, questo è il link che vi porta al nostro gruppo Facebook, dove troverete tutte le info. :)

Detto questo... per sfruttare le ore più calde, abbiamo giocato a cavallo del pranzo, e quale migliore occasione per sfornare questa tortina (facendo tra l'altro immensamente contento Michele che adora i carciofi)?


TORTA SALATA con CARCIOFI, CAMEMBERT e PROSCIUTTO COTTO.
Ingredienti:
2 dischi di pasta sfoglia;
6 carciofi grandi;
100 g di prosciutto cotto;
200 g di camembert (se non l'avete o non lo trovate, andrà benissimo il Camoscio d'oro, o il brie);
1 uovo più 1 tuorlo;
1 mazzetto di prezzemolo;
1 spicchio d'aglio;
olio extravergine d'oliva, sale, pepe, q.b.

Pulite i carciofi, tagliateli a piccoli spicchi e cuoceteli in padella, con un po' d'olio, l'aglio e una spolverata di prezzemolo. Salate e pepate. Fate freddare.
Srotolate uno dei dischi di pasta sfoglia su una teglia da forno e foderatelo con le fette di prosciutto cotto. In una ciotola unite, ai carciofi tiepidi, l'uovo appena sbattuto, il camembert a dadini e una generosa spolverata di prezzemolo tritato. Aggiungete una spolverata abbondante di pepe.
Stendete il composto di carciofi, coprite con l'altro disco di frolla e richiudete pizzicando i bordi.
Aiutandovi con un pennello, spennellate con il tuorlo d'uovo la superficie della torta. Serve per darle più colore!
Cuocetela a 180-200° C in forno per circa una mezz'ora. Se vedete che si sta scurendo troppo, mettete il forno solo sotto.
Servite calda, o quantomeno tiepida.

Appena tiepida non è buonissima, ma neanche malvagia. Quando mia madre ieri sera ha aperto speranzosa il contenitore dove l'avevo portata con me a pranzo (insieme ai muffin salati radicchio e speck che trovate qui) in cerca di avanzi, è rimasta piuttosto delusa... :)

Buona settimana a tutti,
buon San Valentino agli innamorati, ai Valentino e alle Valentina (a proposito: per mancanza di tempo-modo-moneta, non preparerò per Michele il solito pranzetto luculliano, ma in compenso farò il tiramisù, che è il suo dolce preferito, in dimensioni mastodontiche. Farò una foto! ^^),
e... "soffer"!

Un bacione!
Babi

venerdì 11 febbraio 2011

Il girocollo di Ros e premio.


Rompo il silenzio, ma per una ricetta dovrete pazientare ancora un po'!

Dopo aver chiesto invano alle mie coinquiline che almeno una mi facesse da modella, lo splendido girocollo che ho vinto con l'indovinello mi tocca
mostrarvelo, ahimè, al mio collo...

Per chi non lo sapesse, qualche tempo fa, Ros, del blog "Le piccole gioie di Ros", ha indetto un piccolo concorso interno al suo blog Candy, che consisteva nel risolvere un indovinello, e sono stata la fortunata ed incredula vincitrice!

Come le avevo promesso, dedicherò questo post tutto a lei!

Ros è una deliziosa, dolcissima blogger di Trieste, con la passione per i gioielli (e per la cucina :) ), che dopo il lavoro coi bimbi in ospedale, ama creare con le sue mani piccole, deliziose gioie!

Gioie come il bellissimo girocollo che ho vinto (e chiedo sempre scusa per le foto che vi giuro non rendono) e come la gioia che ho avuto nel
conoscerla meglio.

Grazie Ros, anche per la pazienza che hai avuto di aspettare il mio esame.. (a proposito: è andato bene!).







Devo ringraziarti ancora per questo premio, che accetto con molto piacere, anche perché è il primo per me!


E' un premio staffetta: si scrivono 7 cose che ci riguardano, e si segnalano 10 blogger a cui si decide di girarlo!

Ora vi dico qualcosa di me:
  • Io sono come mi vedete: non cercate di scovare cattiveria, bugie o quant'altro, tempo sprecato. Dico quello che penso anche quando non è necessario o non è il momento. Sotto stress, c'è chi gioca coi capelli, chi ride, chi non riesce a fermarsi... io dico una quantità di cavolate impressionante! :D Ho raccontato al mio professore durante l'esame di essermi ubriacata con gli assaggi di vino in gita, e che non ricordavo per quello le foglie della vite affette da fitoplasmi... Ve l'ho detto che non so stare zitta!
  • Adoro cucinare per chi amo. Mi rende felice. Amo cucinare perchè so che sono i piccoli gesti e la cortesia che ti migliorano la giornata.
  • Adoro la mia meravigliosa cagnolina, quella meringhetta bianca che è la mia cricetina, le mie tartarugozze e il mio bellissimo cincillà più di tutto al mondo! Preferirei uccidere una persona che torcere un capello/pelo ad un animale.
  • Odio chi non prende mai posizione, ma odio più di tutti che è convinto che la sua posizione sia la migliore e sente il bisogno di imporla agli altri. Nessuno è migliore di nessuno.
  • Odio chi parla troppo, ma a fatti non fa mai niente. Chi lancia il sasso e nasconde la mano. Chi dichiara grandi cose coi segnali di fumo. Niente arrosto però.
  • Odio chi non riesce a impegnarsi nei rapporti personali davvero, chi preferisce perdere una persona importante perchè è troppo orgoglioso anche per parlare. Mi sono stufata di stare male per voi.
  • Odio il liceo e mi sparerei tra gli occhi piuttosto che rifare l'esame di maturità.
Ci sono altre cose che direi di me.
Quello che posso dirvi è che chi mi conosce le sa già.
Chi le vuole sapere mi contatti pure... :) Cercatemi su facebook, iscrivetevi alla pagina (link in alto a destra).

Ora dovrei scegliere 10 blogger... ma non ho dieci preferiti, e non tutti amano i premi.
Allora ho deciso di girarlo a tutti e 27 i miei follower. Grazie di esserci.

Grazie Ros.

Besitos a tutti quelli che passano di qui.
Babi

martedì 1 febbraio 2011

Risotto profumato all'arancia.



Mi sto annusando le mani da un ora... Il profumo delle arance
siciliane è inimitabile! (Un goccio di succo di arancio (o limone) e un cucchiaio di olio d'oliva sono una meravigliosa alternativa alla crema per le mani screpolate...)

Gli agrumi li abbiamo sempre comprati da un buffo (e logorroico) signore siciliano che gira col suo camioncino per tutta la stagione degli agrumi, vendendo arance, limoni, clementine e mandarini biologici del suo agrumeto.


Questa ricetta l'ho scopiazzata in un libro anni fa e l'ho preparato talmente tante volte che in tutta sincerità ho dimenticato la fonte... :(
La aggiungerò appena possibile (appena me la ricordo insomma).

Profumatissimo, ingredienti che in casa dovete avere per forza, dubito che aspetterete troppo prima di provarlo.. ^^ Per quanto riguarda le spezie, se non le avete sul balcone o nell'orto, utilizzate quelle secche (che non amo particolarmente) o quelle congelate: Le trovate già pronte nel banco frigo, oppure, come facciamo noi, le congeliamo quando ne abbiamo in abbondanza per riutilizzarle quando servono. Ma raramente non le abbiamo fresche! :D

Ecco a voi!

RISOTTO PROFUMATO, ALL'ARANCIA.
Ingredienti (per 4 persone):
350 g di riso superfino;
una noce di burro;
1 costa di sedano;
1/2 cipolla (o 1 piccola);
il succo di 1 arancio dolce (o 1 e mezza se piccole);
6-7 foglie di basilico;
1 ciuffetto di prezzemolo fresco;
1 bicchere di vino bianco secco;
1 litro abbondante di brodo vegetale bollente;
30 g circa di parmigiano reggiano grattugiato;
sale, peperoncino, q.b.;
spicchi d'arancia per decorare.

Preparate il brodo di verdure (anche col dado se non avete tempo), e tenetelo, bollente, a portata di mestolo.
Preparate un trito finissimo di cipolla, sedano e basilico, e fatelo soffriggere in una padella antiaderente coi bordi alti (o una casseruola con il fondo alto) in cui avrete delicatamente fatto sciogliere la noce di burro.
Aggiungete il riso e fatelo tostare, mescolando continuamente, per 2-3 minuti. Sfumate con il vino bianco, e quando sarà completamente evaporato, aggiungete il succo d'arancia, insieme ad un pizzico di peperoncino, e fatelo assorbire.
Portate a cottura un mestolo di brodo bollente alla volta.
Togliete dal fuoco e mantecate con il parmigiano.
Spolverizzate con il prezzemolo tritato, decorate con fettine
d'arancio e portate a tavola, non bollente.

E' divino, a casa mia lo adoriamo e lo facciamo spesso e volentieri. Rimane leggermente umido e il sughetto ha un sapore dolce che mi fa impazzire.
La foto è di qualità pessima: sono senza macchinetta. Pazientate fino alla mia laeura, perchè prima di allora mi dovrò arrangiare.
Colgo l'occasione per scusarmi della mia latitanza. Chiedo scusa in particolare a Ros, che è anche stata così dolce da assegnarmi un premio. A proposito: mi è arrivato il girocollo che ho vinto. E' spettacolare!!!
Vi giuro che dopo l'8 torno. Maledettissimo esame.

Con questo risottino profumosissimo partecipo al contest dedicato agli agrumi di Cinzia de il ricettario di Cinzia:


Ed anche al contest de La banda dei Broccoli, la banda declina Arancio! Partecipate numerosi!!



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