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martedì 29 marzo 2011

Sunshine award 2011

Ringrazio tanto e chiedo di nuovo scusa a Patapata di Pasticci Patapata, per aver latitato così tanto a prendere questo mio secondo premio! :)
Vi invito a visitare il suo blog, perchè è pieno pieno di ricette semplici e sane (come piacciono a me!), coloratissime come la personalità di questa simpaticissima blogger, quindi, fateci un salto! :)

Le regole sono le solite, scrivere un post dove ringraziamo chi ci ha dedicato il premio, e passarlo ad altri 12 blogger che in un modo o nell'altro ci hanno colpito, e a cui vogliamo dedicarlo ed ovviamente informarli... Questa è la parte che ogni volta mi manda in crisi, ma ho deciso di impegnarmi questa volta a scegliere!

Non vi preoccupare se non volete/potete/avete tempo di accettarlo, comunque ve lo dedico di tutto cuore. :-D

I miei fantastici 12, che se non conoscete non dovete assolutamente perdervi, per questa volta sono:
  • Sere di Me e la cucina: ;), non serve neanche motivare mi amor, sei la mia ispirazione;
  • Simona/Speedy di A tutta cucina: creativa, sorprendente, speciale;
  • Ros di Piccole gioie di Ros: le sono particolarmente vicina, specialmente ora che ha vissuto un evento molto doloroso. Un abbraccio gigantesco!
  • Annamaria di I piaceri della vita: schietta, sincera, una donna meravigliosa;
  • Aria di Aria in cucina: dolcissima persona, dolcissima mamma, bravissima cuoca;
  • Francesca di panna cioccolato e fantasia: una forza della natura, una cuoca eccezionale ed una delle mie primissime followers;
  • Francesca di Spadelliamo insieme?: una nuova, eccezionale scoperta che non lascerò tanto presto;
  • Vero di Menando il can per l'aia: una delle mie blogger preferite! Leggere i suoi post è ogni volta un piacere;
  • Elena di Cooking Elena: una blogger davvero incredibile;
  • Martina di Nella cucina di Martina: una conterranea deliziosa e divertente nuova amica di facebook con uno stupendo blog;
  • Lady Boheme di Hiperica: un incantevole musicista che mette armonia in tutto quello che cucina o fotografa;
  • Luciana di Dal dolce al salato: un'altra delle mie blogger preferite, con un senso del gusto impeccabile!
Finita la lista mi vengono in mente altri 3000 nomi, ovviamente.. :)
Meglio che vado!

Un bacione.. anzi colgo l'occasione per dare 42 bacioni ancora più forti ai miei follower, che sono diventati 42!
Grazie, anche ai 101 mi seguono su facebook!
Ma grazie anche a chi semplicemente mi legge... :)
Babi

lunedì 28 marzo 2011

Tortini di patate, funghi porcini e salsiccia.


Una ricettina di recupero delle troppe patate che avevo lessato... avrei voluto farla in cocotte, prima o poi le comprerò! ^^


Semplice semplice, un tortino di patate, ma impreziosito con funghi porcini che sono la mia passione. La salciccia potete metterla o meno, io l'ho messa solo per accontentare i golosoni di casa.

E' anche un ottimo antipastino, se lo tagliate a dadini. Io ho usato delle formine per dolci per fare dei tortini monodose, ma potete anche farlo di dimensioni torta salata, come questo per capirci!

Mia madre ha preso la polmonite (sto imparando a fare le punturine, che è sempre buona cosa saper far tutto... povera la mia mamma), e quindi sono fissa a casa questi giorni.
Ho paura che mi sto ammalando anche io, dormo davvero pochissimo.
Ma c'è di buono che cuciniamo spesso e insieme. :)


TORTINI DI PATATE con FUNGHI PORCINI e SALSICCIA
Ingredienti (per 4 tortini monodose):
2 grosse patate;
mezza salsiccia;
10 g circa di funghi porcini essicati;
un pugno di parmigiano reggiano grattugiato;
2-3 cucchiai di pangrattato;
1 ciuffetto di prezzemolo;
burro q.b.;
sale, pepe, olio extravergine d'oliva, q.b.

Fate rinvenire i funghi in acqua per almeno un'oretta. Scolateli e tagliateli a pezzetti.
Lessate le patate in acqua bollente salata, dopodiché scolatele e schiacciatele col passaverdura o semplicemente con i rebbi di una forchetta.
Cuocete la salsiccia fatta a cubetti piccoli in un pentolino con appena un goccio d'olio. Tritate il prezzemolo.
Unite alle patate parmigiano, funghi, salsiccia, prezzemolo, conditi con una spolverata di pepe.

Imburrate gli stampini monodose, e velateli bene con il pangrattato (come fate per infarinare gli stampi). Riempiteli con il composto di patate, schiacciate bene, ricoprite con un velo di pangrattato e infornate a 180°C per una decina, 15 minuti.

Sformate e servite. Se lo fate in cocotte potete servirlo direttamente in quella.

Veloce veloce, una rivisitazione del classico gateau di patate. Spero vi piaccia! ^^
Un bacione!
Babi

venerdì 25 marzo 2011

Torta Dobos

Oggi un dolce... e che dolce! :)
Era una vita che volevo prepararla, e come occasione ho sfruttato il compleanno del mio neo-trentenne Michele!
Auguri amore mio!! :)

La torta Dobos è una torta di origine ungherese, inventata dall'omonimo pasticciere nell'anno 1884. Fu presentata all'esibizione nazionale generale del 1885 a Budapest, e assaggiata da Francesco Giuseppe e la moglie Sissi in persona. La torta divenne presto famosa in tutta Europa.

E' composta da 6 strati di pan di spagna cotti uno ad uno (eh si! :D), una crema di cioccolato e burro e sulla cima una glassa al caramello. La curiosità era che il caramello serviva in origine a mantenere di più la torta, in un epoca in cui non era comune la refrigerazione.

E' taaaaanto dolce, ma è deliziosa. Non più di una fetta a testa però (non ci si riesce proprio), quindi preparatela quando avete ospiti! ^^

Ricetta presa dal libro "Dolci" delle Piccole Perle di Demetra.


TORTA DOBOS
Ingredienti:
Per la pasta
140 g di farina;
6 uova;
80 g di burro;
100 g di zucchero;
40 g di zucchero a velo vanigliato.
Per la crema
2 uova;
200 g di burro a temperatura ambiente;
200 g di zucchero a velo (anche home made);
60 g di cioccolato fondente;
20 g di cacao amaro in polvere;
un cucchiaio di rum (anche whiskey, ma proprio un goccio!).
Per la glassa
200 g di zucchero a velo;
30 g di burro.

Tagliate a tocchetti il burro per la pasta e fatelo ammorbidire. In una ciotola sbatti a lungo i tuorli delle uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete la farina setacciata, il burro e gli albumi montati a neve ben ferma (delicatamente, con un cucchiaio di legno, incorporandola dall'alto verso il basso).
Imburrate uno o più stampi bassini dello stesso diametro e versate in ciascuno 1/6 dell'impasto, cuocendolo in forno giù caldo (200°C) per 6-8 minuti. Ripetete l'operazione fino a finire l'impasto e fate freddare le 6 "focacce" che otterrete.

Preparate la crema, mescolando il burro morbidissimo, lo zucchero a velo, il cioccolato fuso (freddo) il cacao e da ultimo le uova intere una alla volta, continuando a mescolare. Otterrete una crema soffice, che profumerete con il rum.

Cominciate ad assemblare la torta. Scegliete il disco di pasta venuto meglio e tenetelo da parte.
Spalmate i restanti 5 dischi con la crema, sovrapponendoli con cura. Spalmate con un sottile strato di crema anche i bordi della torta, e mettetela a freddare in frigorifero.

Preparate la glassa. Sciogliete in un pentolino, a fiamma bassa, lo zucchero a velo, finché non avrà preso un colore dorato. Appena è fluido, sempre mescolando, il burro a fiocchi.
Spalmate la glassa ancora bollente sul dico di pasta tenuto da parte. Prima che lo zucchero solidifichi del tutto, con un coltello unto d'olio, incidete con delicatezza il "coperchio" della torta i tagli corrispondenti a 10-12 porzioni (se ci riuscite anche di più!).
Non appena la glassa sarà fredda, ricomponete il disco guarnito sulla torta.

Servite fredda di frigo.

Fredda di frigo e ad un pubblico affamato! :D La crema è cruda ed ha un sapore molto delicato, ma essendo a base di burro è piuttosto pesantina. Potete evitare il liquore, ma ci sta troppo bene! Rum e cioccolata... :)

Un besito dolce dolce!
Babi

venerdì 18 marzo 2011

Cinghiale in salmì, all'arancia e olive.


Inutile che vi dica quanto siano buone le arance con le olive, lo sapete sicuramente!
Quello che forse non tutti sapete è quanto stanno bene col cinghiale!

L'idea me l'ha data la zia del mio ragazzo (che vi giuro non scuce un trucco in cucina manco con un coltello alla gola, hihi), ma quando mangio fuori attivo il mio detector per gli ingredienti, quindi l'ho scovato subito!
Le olive le ho messe di mia sponte, stanno troppo bene con la carne preparata così, indipendentemente dall'arancia...

Poi riprendendo un post di Aria, che diceva che a periodi il suo corpo "esige" certi cibi li chiede proprio, rispondo che mangio olive e arancia rossa a insalata da quasi una settimana! :D

Ho pensato di partecipare anche con questa ricetta al contest di Cinzia sugli agrumi, poiché ho visto che c'è la categoria delle ricette tradizionali... e direi che con questo cinghiale e il mio risotto, è proprio la mia! ^^
A proposito... avete visto che premi?!! Spettacolari, Cinzia sei un mito! O.O

Per la preparazione iniziale del cinghiale, e se invece del secondo preferite un primo, magari perchè avete poca carne, vi rimando a questo post, la ricetta del ragù al cinghiale.
Mi raccomando, è importante, se non l'avete mai cucinato prima, rischiate di buttarlo!!
La marinata si può fare anche con il vino rosso, la carne risulterà un po' più colorata e il sapore sarà un tantino più forte. :)



CINGHIALE IN SALMì, ALL'ARANCIA E OLIVE.
Ingredienti (per 4 persone, circa):
1 kg di cinghiale, pulito, marinato e fatto a cubetti, circa;
1 cipolla piccola,
2 carote;
1 gambo di sedano grande;
odori dall'orto: alloro, rosmarino, maggiorana, timo, bacche di ginepro (potete aggiungere quello che volete, ma io eviterei la salvia);
la buccia di un arancia piccola;
1 bicchiere e mezzo di vino bianco;
qualche mestolo di brodo di carne;
olio extravergine d'oliva, 1 noce di burro, sale, pepe, peperoncino q.b.;
1 cucchiaio raso di farina;
E...
olive nere caserece sott'olio, a gusto personale.

Prendete il cinghiale direttamente dalla marinata, buttate tutti gli odori e sgocciolatelo.
In un tegame antiaderente (se l'avete di coccio è fantastico! ;) ) fate scaldare l'olio con il burro, e buttateci dentro il soffritto di cipolla, sedano e carote tritati secondo il vostro gusto.
Quando saranno ammorbiditi, aggiungete il cinghiale a cubetti, il vino e lasciate evaporare.

Quando sarà evaporato, aggiungete gli odori, legati con uno spago da cucina ad un manico della pentola: è molto comodo per poterli pori rimuovere senza faticare, il profumo è meraviglioso comunque! E' un trucchetto che ho imparato perchè non tutti gradiscono (io si!) ritrovare le foglioline di rosmarino nel piatto. Per ultimo aggiungete il ginepro. Ovviamente potete anche spezzarli grossolanamente e unirli semplicemente alla carne nel soffritto o subito dopo.
Rimuovete la buccia dall'arancia facendo attenzione a non prendere la parte bianca, ed a questo punto potete fare in due modi (sempre per lo stesso motivo degli odori): potete tritarla molto finemente ed aggiungerla alla carne insieme agli odori, oppure lasciarla intera, farla bollire insieme al cinghiate e toglierla prima di servire il piatto.

Portate a cottura aggiungendo, se serve, qualche mestolo di brodo di carne o acqua.
Più si cuoce più è buono (minimo direi 2-3 ore, a fuoco lento), ma occhio: se l'animale è giovane la carne si può sfaldare e fare l'effetto patata troppo lessa. Se l'animale è vecchio invece si può indurire.
Va benissimo cuocerla a più riprese, il sughetto si insaporisce e rapprende meglio!
Esempio: io l'ho servito a pranzo come secondo piatto. L'ho cotto il pomeriggio prima e la mattina dopo l'ho rimesso sul fuoco per una mezz'ora.

Poco prima di togliere il cinghiale dal fuoco, aggiungete il cucchiaio di farina (fa rapprendere meglio il sughetto) e le olive.

Se necessario togliete eventuali rametti di rosmarino/maggiorana e foglie d'alloro.
Servite caldissimo, nella pentola dove l'avete cotto.

Allora, le solite considerazioni: potete omettere sia le olive, se non le gradite, che la buccia d'arancia, ma vi assicuro che il piatto perde moltissimo senza di questa.
Questo non è il salmì alla toscana, che prevede l'aggiunta di passata di pomodoro e/o di cioccolato fondente.
La foto è mossa (tanto per cambiare): spero mi vogliate bene anche se non c'ho una cavolo di macchina fotografica digitale decente!
L'unico appunto che mi è stato fatto dall'esperto (il cacciatore del cinghiale) è stato che il sughetto si è asciugato poco, doveva stare un altro po' sul fuoco.
Direi che per il resto ho fatto colpo, visto che vuole che prepari anche il resto di quello che ha nel congelatore...
Una bella soddisfazione davvero!
L'arancia, vi giuro, è perfetta.

Con questa ricetta partecipo ancora al seguitissimo (brava!) contest di Cinzia, "Gli agrumi".


Vi invito a sbirciare la ricetta della torta meringata al limone (che farò prestissimo mi sa! Hihi!), che è di Sara, una mia compagna di università, guardate quant'è brava!? ^^

Besitooos!
Babi

martedì 15 marzo 2011

Meringhe semplici.



Cosa c'è di meglio da preparare per recuperare gli albumi avanzati dalla crema?
Adoro le merighe.. croccanti, dolcissime semplicissime meringhe. Semplici più a dirsi che a cuocersi in effetti!

Quante volte bruciate, poco cotte, per nulla cotte, rosa/marroni, spiaccicate, ecc ecc..
Ovviamente non metto in dubbio di essere negata quando si tratta di fare le cose più semplici, è una maledizione! :)
Ma loro, dopo mille tentativi ultimamente mi riescono sempre. Alleluja!

Il segreto è la pazienza. L'illuminazione sulla cottura me la diede una fornaia di Sarnano, che fa sempre mille dolcetti: mi disse che lei, dopo aver cotto il pane, spegne il forno, fa le meringhe e le lascia nel forno spento tutto il pomeriggio, per poi riprenderle il giorno dopo.
Ora: non so le vostre, ma le mie meringhe il giorno dopo un po' perdono... poi mi piacciono sode e bianchissime, a volte invece comprate al forno sono dure e marroncine.

Ovviamente come al solito la foto non è granché (la mia macchinetta-tutta-matta decide autonomamente tutto, incluso quando scattare), ma sono piccole, sode e bianche.
Lì dietro si intravede il resto delle frolline che avevo fatto un po' di giorni fa, superstiti perché erano rimaste le uniche senza copertura al cioccolato. Ma poi ieri Michele ha avuto un attacco di fame maniacale, quindi addio frolline e addio meringhe. :D

All'impasto base potete aggiungere a piacere cacao, mandorle, cannella, così come coloranti ed altro. A me piacciono così, naturali.
Sono le cosiddette meringhe alla francese! ^^

Le faccio sempre quando ho gli albumi avanzati, in questo caso mi erano avanzati dalla crema della zuppa inglese che ho fatto per il compleanno di mio padre, che ho anche meringato in superficie. La posterò presto.

Ecco le meringhine.
Non è una vera e propria ricetta, solo un elenco di istruzioni per l'uso.. :)
Qualcuno mette il limone (per sbiancarle) , sale, aromi, ecc ecc. Io le faccio senza niente e le adoro.

MERINGHE SEMPLICI.
Ingredienti (fate le proporzioni):
5 albumi a temperatura ambiente (privi di qualsiasi traccia di tuorlo);
230 g di zucchero a velo (va bene anche quello home-made ^^).

Io uso il robot per montare le chiare d'uovo, ovviamente è la stessa cosa delle fruste elettriche.
Montate a neve le chiare, molto a lungo, e non proprio alla velocità massima. Via via che montate, aggiungete lo zucchero a velo a cucchiate, spolverandolo.
Se volete aggiungere qualcos'altro fatelo ora, solo quando gli albumi sono ben montati.
Quando l'impasto è pronto, mettetelo in un sac a poche o una siringa per dolci (nonna faceva a cucchiaiate) e formate le meringhe su un paio di piastre coperte di carta forno.

Più le fate piccole prima asciugano, quindi regolate le dimensioni col tempo che avete.
Ora: più che cuocere devono asciugare. La temperatura più adatta è 80-90°C, forno ventilato già caldo, per circa 3-4 ore, se sono molto grandi anche 5.
Ogni tanto andate a controllare se si induriscono. Tiratene fuori una, apritela e se dentro è asciutta sono pronte. :)

Potete usare questo impasto anche per fare dei dischi, o rettangoli grandi, da tagliare poi, da usare per comporre dei dolci più elaborati.
Buona dolcezza!
Besitos!
Babi

venerdì 11 marzo 2011

11 marzo 2011

http://www.youtube.com/watch?v=rtfYD_i1u-0






Mi sento una stronza dannatamente fortunata.

Sto tremando di rabbia e vergogna.

Mi chiedo dove troviamo il coraggio di lamentarci di tutto, dei figli, dei genitori, del raffreddore, delle scarpe strette, del troppo studio, dei soldi, del freddo, della pasta troppo salata.

Ed intanto l'asse terrestre si è spostato di 10 cm.
Ci serve un terremoto di grado 8,9 per smettere di essere scimmie ipocrite?

Non siamo in grado di affrontare neanche un mal di testa senza lamentarci in continuazione. Figuriamoci questo. A lamentarci siamo proprio bravi, bravissimi. Neanche quello che hanno affrontato i nostri nonni saremmo in grado di ripercorrere.

Siamo troppo comodi, troppo sani, troppo ricchi, troppo belli, troppo fortunati.

Mi sento un idiota... tutta la vita con una benda sugli occhi, senza capire quali sono i veri problemi.

Scusate il mio sfogo. Vedere le immagini del terremoto in Giappone per me è stato come una pugnalata nel cuore. Magari mi serviva questo per rendermi conto di quanto sono debole.

mercoledì 9 marzo 2011

Uova in trippa [Marche].

Mmmh mi fa impazzire l'odore della trippa... e basta. Giusto l'odore!

Ma quel profumo dolce di parmigiano e maggiorana mi attira così tanto che finisco sempre per assaggiarne un micropezzetto, per poi ricordarmi che non mi piace.
Non posso farci niente!

Probabilmente ce ne saranno altri di "anomali" che mangiano la trippa col naso come me, quindi forse questa ricetta vi piacerà.

La faceva sempre mia nonna, ed era un modo un po' diverso, e più gustoso di mangiare "la frittata", per le famiglie contadine che avevano tante uova e poca carne...

A me son piaciute, sono semplice da fare, senza troppi ingredienti come piacciono a me, e poi avevamo voglia di ricordi io e la mamma... :)

Ricetta riportata anche sulla raccolta di ricette tradizionali del Maceratese, "Ricette, ricordi, racconti", di Manuela e Lucilla Di Chiara.


UOVA IN TRIPPA alla maceratese.
Ingredienti (per 4 persone):
Per il sugo
600 g di pomodori pelati o pezzettoni di pomodoro;
1 spicchio d'aglio;
1 ciuffetto di foglie di maggiorana, o in alternativa, basilico;
sale, olio extravergine d'oliva, peperoncino, q.b.
Per le frittatine
6 uova;
1/2 bicchiere di latte;
1 cucchiaio di farina;
1 cucchiaio raso di pecorino dolce grattugiato;
1 cucchiaio raso di parmigiano reggiano grattugiato;
noce moscata, q.b.;
sale, pepe
E...
pecorino e/o parmigiano reggiano da grattugiare.

Preparate il sughetto della "trippa" facendo soffriggere lo spicchio d'aglio (se non lo gradite potete anche solo schiacciarlo e toglierlo in seguito) in un cucchiaio abbondante d'olio d'oliva extravergine. Salate ed aggiungete peperoncino a piacere. Fate bollire a lungo, perchè non deve essere acido, e profumate infine con abbondante maggiorana.

Preparate nel frattempo le frittatine.
In una ciotola sbattete leggermente le uova con il latte, la farina, i formaggi grattugiati (in alternativa potete anche utilizzare uno solo dei due) e un abbondante grattugiata di noce moscata. Salate e pepate il composto, poi velate d'olio una padella antiaderente (24 cm di diametro circa) e preparate 4-5 frittatine, spesse circa mezzo centimetro, facendole cuocere da entrambi i lati. Chi non è pratico a girare la frittata al volo, può aiutarsi con un coperchio, facendo scivolare la frittata su di esso per poi rovesciarla di nuovo nella padella.

Quanto saranno tiepide, tagliatele a striscioline, larghe circa un paio di cm, comunque a vostro gusto. Buttatele nel sugo caldo e fate insaporire per qualche minuto. Togliete dal fuoco e spolverizzate con pecorino o parmigiano (o entrambi!) a seconda del gusto.
Servite subito.

Le antiche ricette contadine sono secondo me troppo spesso dimenticate per far spazio a complicatissimi arzigogoli culinari che stuzzicano gli occhi ma, almeno a me, fanno passare la fame al decimo ingrediente elencato. Non sono una tradizionalista convinta (mi basta mia madre per quello), ma non sono neanche un'amante della cucine complesse. Quando leggo una lista ingredienti lunga mezza pagina, specie se si parla di salati, già sento lo stomaco che si chiude.
Pochi ingredienti, se possibile tutti di stagione, che siano in armonia tra loro, con un profumo che sia il loro profumo naturale, questa è la mia cucina... :)

Vi sarete già accorti della mia latitanza. Altro esame in arrivo ovviamente.
Mi mancate! ^^

Un besito a todos!
Babi

martedì 1 marzo 2011

Pizza!



Era ora che pubblicassi la mia ricetta della pizza, non è la prima volta che me la chiedono e rimando!

VI CHIEDO ANCORA SCUSA PER LE FOTO: la mia macchinetta è rotta e sono al verde... :'(

Piccola premessa: non è che sia l'impasto perfetto, non esiste o comunque ancora non l'ho trovato io (sigh).
Però finora è quello che mi ha dato più soddisfazione.
E' molto facile da maneggiare perché non è troppo bagnato, la pizza viene piuttosto sottile e si cuoce bene, rimanendo asciutta... nei mie primi tentativi o mi veniva una soletta per ne scarpe durissima o super molliccia e il condimento la bucava.

L'altro problema è la dose di lievito: non è vero che più lievito metti più lievita, magari diciamo che va un po' più veloce, almeno all'inizio. Il lievito (sicuramente lo sapete tutti) è un fungo, che si nutre di sostanze zuccherine, che vengono fermentate con produzione di gas, ed è per quello che l'impasto si gonfia. Più il lievito mangia più fermenta.
Ma se ce n'è tanto, è come se voi voleste sfamare una squadra di rugby con 500 g di pasta: mangia si, ma ha sempre fame, dopo un po' di ferma perchè finisce gli zuccheri e la pizza prende un cattivo sapore, senza contare che è meno digeribile. Mio padre sente con lo stomaco le variazioni anche di un minimo della quantità di lievito. Sicuramente sarà capitato anche a voi di mangiare pizze così.
Sto cercando di ridurre sempre il più possibile la dose di lievito, cercando comunque di mantenere una lavorazione piuttosto veloce, non posso certo star lì tutto il giorno.
Il sale, a parte dare croccantezza all'impasto, rallenta anche un po' la lievitazione, rendendo l'alveolatura dell'impasto più fine.
Si può aggiungere un po' di zucchero, "dandolo in pasto" al lievito, che avendo a disposizione più zuccheri (oltre a quelli rilasciati dalla degradazione dell'amido presente nella farina) e più semplici da mangiare, fermenterà più velocemente.

Potete sostituire interamente o anche solo una percentuale della farina di grano, con farina di farro/kamut, ecc... La pizza sarà più saporita. Sia farro che kamut contengono glutine, quindi non va comunque bene per i celiaci. La pizza senza glutine è un impresa che ancora non ho tentato ( :( ).

Mi sono resa conto di aver tirato giù una sfilza di informazioni forse noiose, ma sicuramente importanti.
Se volete altre info, scrivetemi al mio profilo facebook o chiedetele nei commenti, sarò felice di aiutare... senza parlare troppo complicato, che diciamolo, non piace/serve a nessuno.

Alla fine questa è la combinazione che preferisco per fare la pizza a casa senza troppa fatica nè abilità particolari... Devo ringraziare ancora una volta Giulia per la combinazione base, che ho riadattato dopo vari tentativi. :)

Vi posterò anche qualche combinazione per i condimenti, spero che gradirete!


PIZZA (tempo di preparazione complessivo delle pause, circa 5 ore)
Ingredienti (4 pizze di 28 cm di diametro, circa):
500 g di farina;
15 g di lievito di birra (contate che i pizzaioli ne mettono 8-9 g, ma hanno i frigoriferi a temperatura costante, cosa che non si può dire della mia cucina);
1 bicchiere d'acqua tiepida;
2-3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva;
1 pizzico di sale;
1 cucchiaino di zucchero (facoltativo).

Se avete l'impastatore usatelo, io preferisco sempre fare tutto a mano (e rompermi le braccia).

Sulla spianatoia fate una fontana con la farina, aggiungete lo zucchero, poi piano piano versate i liquidi un po' alla volta, continuando ad impastare. Aggiungete un altra po' d'acqua se non si impasta bene, poiché molto dipende dall'umidità della farina. Non vi preoccupate se l'impasto sembra un po' umido: si asciugherà riposando.
Mettete l'impasto in una ciotola, copritelo con un canovaccio bagnato con acqua calda e ben strizzato e fate lievitare in un posto caldo.
Fate lievitare il più possibile, o almeno fate raddoppiare il volume dell'impasto iniziale (per dire: se la volete preparare per cena, impastate appena dopo pranzo e riprendete l'impasto un ora e mezza, due prima di cena).

Quando sarà lievitato riprendete l'impasto, mettetelo sulla spianatoia e dividetelo in 4 palline. Stendete ognuna delle 4 palline aiutandovi con il mattarello o direttamente con le mani dentro 4 teglie da pizza e lasciate lievitare l'impasto ancora un po'. Basta una mezz'ora, ma più sta e più è meglio. Bucherellatele con i rebbi di una forchetta.

Accendete il forno a 200 °C circa. Alcuni forni hanno anche la modalità pizza (il mio no, ovviamente). Potete metterlo ventilato che così la pizza cuoce subito, ma io ultimamente ho preferito la modalità statica, mi sembra che diventi più croccante e secchi meno. Ovviamente ci vuole più tempo.

Ora le sono pronte per essere cotte: procedete così.

PIZZA BIANCA CON ROSMARINO/CIPOLLA:
quando sono stata in Puglia ho quasi fatto svenire la commessa di una pizzeria perchè gli ho chiesto una focaccia con il rosmarino, quindi ora so per certo che non è una pizza che si trova in tutta Italia, al Sud la pizza bianca quasi non esiste. Per chi come me la adora follemente è stato uno choc! :D
Di solito io ne faccio una molto lievitata o unisco 2 palline di impasto per fare una pizza bianca, piuttosto alta, che si mangerà il giorno dopo, tagliata a metà e farcita con qualsiasi cosa, fredda o calda. La mia preferita (Barbarina golosa!) è con la mortadella appena tagliata. Mi fa impazzire!!
Comunque: per preparare questa pizza, condite la base con sale, una generosa cucchiaiata di olio extravergine d'oliva e rosmarino, oppure cipolla fatta ammorbidire con un po' di sale ed olio, anche in microonde, e cuocetela direttamente. La cipolla, se la pizza è piuttosto alta, potete aggiungerla anche in un secondo momento.
Sarà pronta quando si dorerà in superficie, e se provate a sollevarla dal piatto con un coltello, verrà su bene.
Fate così anche se volete condirla con ingredienti freddi (es pomodoro a fette, mozzarella a cubetti e basilico: buona!) o dolci (crema e, quando è stagione, fragole, oppure Nutella, o mascarpone e noci, ecc ecc... ), in quest'ultimo caso non salando la base, ovviamente.

PIZZA BIANCA FARCITA:
Se volete preparare una pizza bianca farcita con altri ingredienti, condite la base con sale ed olio e mettetela in forno fino a farla "asciugare", cioè cuocere in superficie. Poi riprendetela e conditela come più vi piace, lasciando per ultimi i formaggi (mozzarella, che deve essere una treccia, o quantomeno tagliata almeno un ora prima e fatta scolare molto bene).
Per far amalgamare gli ingredienti, versateci sopra un altro filo d'olio e un pizzico di sale.
Infornate finché non saranno cotti gli ingredienti e sarà sciolto tutto il formaggio.

PIZZA ROSSA FARCITA:
Versate sulla base una generosa quantità di passata di pomodoro, condite con sale e olio e infornate. Quando il pomodoro si sarà asciugato, tiratela fuori e aggiungete gli altri ingredienti (anche se fosse solo mozzarella), procedendo come per la pizza bianca farcita. Ovviamente se fate una marinara (solo aglio) o "alla tedesca" (solo origano: che incubo, lo mettono in ogni pizza), fate cuocere direttamente.

CALZONE:
E' stupendo fatto con la pasta sfoglia, ma anche con la pasta della pizza è ottimo! Io di solito con una base rotonda ne faccio due, ma potete farlo anche intero!
Farcite al centro il calzone con gli ingredienti che volete (quello in foto conteneva funghi, prosciutto cotto o salsiccia, e qualche cubetto di mozzarella, conditi con un pizzico di sale), bagnate con un po' d'acqua i bordi per farli aderire, piegatelo e chiudetelo pizzicando tutto intorno, come se doveste fare le empanadas. Conditelo esternamente con un pizzico di sale e un filo d'olio e cuocetelo. E' pronto quando è completamente asciutto.
Potete fare anche questo dolce, farcendolo con cioccolata o crema. Ovviamente fuori mettete lo zucchero!


Ora eccovi un paio di idee sfiziose! :)

PIZZA ROSSA, con MELANZANE, GUANCIALE E SCAMORZA AFFUMICATA
Ingredienti: 1 piccola melanzana lunga; 4 fette sottili di guanciale (o pancetta dolce magra); 1/2 scamorza affumicata; mozzarella q.b.
Procedete come descritto sopra per la preparazione della base rossa.
Tagliate una melanzana lunga a fettine sottili (ma non trasparenti!) e grigliatele con l'aiuto di una piastra. Poggiatele sulla base aggiungendo sopra delle fettine di scamorza affumicata, qualche cubetto di mozzarella e cuocete. Quando sarà pronta, toglietela dal forno, e mentre è ancora calda metteteci sopra le fettine di guanciale. Servite.
La amerete! *.*

PIZZA AI 4 FORMAGGI E SPECK
Ingredienti: 1 fetta sottile di gorgonzola dolce; 1 fetta di brie; 1/2 scamorza dolce; parmigiano grattugiato, q.b., 4-5 fette di speck.
Procedete come per la pizza bianca farcita. Aggiungete i formaggi a pezzi molto piccoli in modo che si distribuiscano bene, dosandoli a seconda del gusto. A cottura ultimata, quando la pizza è ancora calda, poggiate sopra le fette di speck. Servite.
Benchè non sia un'appassionata di speck, qui ci sta proprio bene! :)



PIZZA RADICCHIO E SCAMORZA
Ingredienti: 1 piccolo cespo di radicchio trevigiano; 1/3 di cipolla; 1/2 salsiccia; 1/2 scamorza affumicata; mozzarella, q.b..
Saltate il radicchio in padella con un filo d'olio e la cipolla tritata sottilmente e fate freddare. Condite la base, preparata col procedimento per la pizza bianca farcita, con il radicchio cotto, pezzettini di salsiccia, la scamorza a cubetti o fettine, e qualche dadino di mozzarella.
Cuocete fino a quando i formaggi non saranno del tutto sciolti e servite calda.
Direi che questa è una delle mie pizza preferite!

Se volete altre delucidazioni, anche tecniche sull'impasto, altre idee per i condimenti, volete insultarmi, o qualsiasi altra cosa, scrivetemi al mio indirizzo e-mail (astenersi virosati), barbara . cerquetti @ libero . it, ovviamente tutto attaccato!

Ora vi saluto che è ora che mi rimetto a studiare, che non posso raccontare la ricetta della pizza alla prof purtroppo! :D

Un bacio grandissimo a tutti!
Babi
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